Cos'è

DAD e DDI: facciamo un po' di chiarezza

Nel marzo 2020, quando tutto il territorio nazionale è stato interessato da misure restrittive anti COVID-19, si è cominciato a parlare di DAD (didattica a distanza), come si legge nel Decreto n. 22 dell’8 aprile 2020:

A seguito dell’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2, il D.L. aprile 2020, n. 22 (convertito, con modificazioni, con Legge 6 giugno 2020, n. 41, all’articolo 2, comma 3) chiarisce che il personale docente assicura le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione con l’obbligo di attivare la didattica a distanza attraverso l’organizzazione dei tempi di erogazione, degli strumenti tecnologici, degli aiuti per sopperire alle difficoltà delle famiglie e dei docenti privi di sufficiente connettività.

La DAD, nata come strumento di emergenza in un periodo di sospensione improvvisa delle attività scolastiche, senza avere dei confini teorici e pratici così chiari, è stata più recentemente affiancata dalla DDI.

La DDI (didattica digitale integrata) – acronimo emerso nell’estate 2020 – è intesa non come sostitutiva, bensì come complementare alla didattica in presenza; è lo strumento didattico che consente di garantire il diritto all’apprendimento delle studentesse e degli studenti che, iniziato l’anno scolastico in classe, si trovino nelle condizioni di improvvise restrizioni di mobilità, oppure vivano l’esperienza della quarantena.
La DDI si propone cioè di integrare e supportare la didattica quotidiana, il cui obiettivo primo è l’erogazione in presenza.
Nel documento le Linee Guida pubblicate dal Ministero il 7 agosto 2020, la Didattica digitale integrata si configura come strumento utile per:

  • gli approfondimenti disciplinari e interdisciplinari;
  • la personalizzazione dei percorsi e il recupero degli apprendimenti;
  • lo sviluppo di competenze disciplinari e personali;
  • il miglioramento dell’efficacia della didattica in rapporto ai diversi stili di apprendimento;
  • la rispondenza a esigenze dettate da bisogni educativi speciali (disabilità, disturbi specifici dell’apprendimento, svantaggio linguistico, etc.).

Le attività della DDI devono offrire agli studenti una combinazione adeguata di attività in modalità sincrona e asincrona, per consentire di ottimizzare l’offerta didattica con i ritmi di apprendimento, avendo cura di prevedere sufficienti momenti di pausa. Potrà dunque essere costruita, fissandone i criteri e gli elementi organizzativi in Collegio Docenti, intorno a:

  • attività sincrone, ovvero svolte con l’interazione in tempo reale tra gli insegnanti e il gruppo di studenti; sessioni di lavoro audio-video comprendenti anche la verifica orale degli apprendimenti o lo svolgimento di elaborati e compiti monitorati in tempo reale;
  • attività asincrone, ovvero senza l’interazione in tempo reale tra gli insegnanti e il gruppo di studenti (attività strutturate e documentabili, svolte con l’ausilio di strumenti digitali, con l’ausilio di materiale didattico digitale fornito o indicato dall’insegnante, visione di videolezioni, elaborazione di materiale digitale, individuale o di gruppo, secondo le consegne e sotto il monitoraggio del docente di riferimento).

Per un maggior approfondimento, si rimanda ai documenti del nostro Isituto nella sezione LE CARTE DELLA SCUOLA.

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